Pubblicato in: Salute e pediatria

Divampa nuovamente il dibattito sulla pericolosità del Bisfenolo A

di webmaster 16 settembre 2009

La messa al bando da parte del Canada di tutti i contenitori che contengono bisfenolo A (BPA) riporta l’attenzione su un argomento molto dibattuto negli ultimi anni. Il bisfenolo A è una sostanza che può avere effetti nocivi sul nostro organismo. E’ utilizzata nella produzione di policarbonato, impiegato soprattutto per la produzione di biberon, ma anche per la laccatura interna delle lattine di alluminio, per produrre bottiglie di plastica, nelle tubature dell’acqua e nelle otturazioni dentali. Il fenomeno della cessione del Bisfenolo A dai contenitori in policarbonato, rotti od esposti ad elevate temperature, a cibi e bevande in essi contenuti, è nota da tempo. Il BPA è una di quelle sostanze chimiche che, ad elevate dosi, può interferire con lo sviluppo del sistema endocrino. Quello che gli studiosi vogliono capire è se questo effetto può verificarsi anche con livelli basi di BPA.

Nel 2005 i ricercatori dell’University of Cincinnati (Usa) scoprirono che disturbi sul tessuto cerebrale dei bambini poteva essere indotto anche a dosi molto basse di BPA. Questa notizia scatenò il panico in tutte le mamme del mondo. Nel medesimo anno una ricerca di Ana Soto della Tufts University (Usa) dimostrava che il bisfenolo può indurre tumori al seno e alla prostata. L’ultima ricerca in ordine temporale è quella apparsa su Endocrinology la quale conferma nuovamente l’ipotesi che il BPA possa avere ripercussioni nello sviluppo cerebrale dei bambini.

Sono molti però coloro che non confermano questi studi. “Una ricerca terminata l’anno scorso – spiega Lucia De Luca dell‘EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) – che ha studiato due generazioni di topi insieme ad altri studi pubblicati negli ultimi 4 anni, ha potuto stabilire che l’assunzione giornaliera tollerabile è di 0,05 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo”. Questo vuol dire che un bambino di 3 mesi che pesa intorno ai 6 km e viene alimentato tramite un biberon, dovrebbe consumare quattro volte tanto il numero medio di biberon al giorno prima di raggiungere questo valore a rischio.

Secondo Angela Colombini della Società Italiana di Pediatria “Per evitare problemi è buona cosa non sterilizzare i biberon (così da evitare l’uso di acqua molto calda), ma di lavarli con cura con un po’ di sapone. Questo perché un bambino in buona salute ha un sistema immunitario in grado di difendersi dai batteri di un ambiente normalmente pulito. Inoltre sarebbe corretto cambiare il biberon quando dà segni di invecchiamento o mostra delle fratture”.

Per essere sicuri di non provocare danni ai nostri bambini e vivere in serenità questo dibattito c’è un modo semplice e di facile applicazione: affidarsi ad un classico biberon di vetro.

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