L’Aidi ha deciso che non ci saranno più merendine nei distributori delle scuole elementari e medie. E dato che l’Aidi è l’Associazione delle Industrie Dolciarie Italiane e che le sue consociate rappresentano l’85 % delle aziende del settore, si tratta di un annuncio da non sottovalutare. Basta con merendine, snack, biscotti, gelati e dolci al cioccolato, d’ora in poi nei dispenser si troveranno solo (o quasi) succhi di frutta e verdura.
Secondo il suo direttore, Mario Piccialuti, i genitori devono poter controllare che cosa mangiano i figli, quindi, anche la merenda consumata a scuola. “Abbiamo seguito fin dall’inizio – spiega – la piattaforma europea su alimentazione e attività fisica per ridurre il problema dell’obesità, e abbiamo stabilito di darci un codice di comportamento. Anche la nostra scelta di stampare le etichette con i valori nutrizionali sulle confezioni va in questa direzione. Eppure la legge non lo prevede”.
Il Movimento italiano genitori, che ha avviato il progetto “Guadagnare in salute” in collaborazione con l’Aidi e la Federazione dei pediatri (Fimp), denunciano una situazione grave descrivendo i bambini italiani come pigri e dalla cattiva alimentazione. Secondo la ricerca, condotta su cinquemila genitori con figli in età compresa tra i 6 e i 12 anni, l’alimentazione dei bambini non è tanto calorica, quanto squilibrata. Se a questo si aggiunge il troppo tempo passato davanti alla televisione e al computer la situazione si fa quasi drammatica. Già qualche anno fa un’indagine tedesca lanciava l’allarme: i bambini sono troppo sedentari e molti hanno difficoltà a correre e a mantenersi in equilibro. Non c’è da stupirsi di questo. Il 15% dei ragazzi non fa più di un’ora di sport alla settimana.
L’incidenza della scarsa attività fisica e di una scorretta alimentazione sull’obesità infantile, come denuncia Giorgio Pitzalis pediatra Fimp, è del 70 per cento. Ed i bambini obesi, nella maggior parte dei casi, diventeranno adulti malati e già soffrono di ipertensione, grasso nel fegato, iperinsulinismo.
Il programma “Guadagnare salute” è consultabile sul sito del Ministero.