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In un ospedale come il Bambin Gesù di Roma su 10mila visite ortopediche all’anno, il 20% riguardano patologie alla colonna vertebrale e, tra queste, 7 su 10 sono dovute al peso eccessivo degli zaini. Lo rende noto il Corriere della sera, ribadendo quanto sia pericoloso sovraccaricare gli zaini di migliaia di giovani studenti italiani con libri, astucci, diari e quadernoni.

Uno studio della Consumer Product Safety Commission dimostra come, negli Stati Uniti, nel 2006, sono state 7.300 le lesioni di questo tipo provocate dal cosiddetto ‘peso della cultura’. Secondo i calcoli dei fisioterapisti americani, il peso dello zaino non dovrebbe essere superiore al 15% del peso corporeo. Nella realtà quotidiana tale soglia viene sorpassata regolarmente.Come spiega Marco Costelli, rappresentante del gruppo italiano per lo studio di scoliosi e patologie vertebrali ‘mediamente un alunno della scuola dell’obbligo solleva zaini che equivalgono a circa un terzo del suo peso”. Un bambino di 10 anni dovrebbe trasportare un peso dai 2 ai 3 chili ed invece ne trascina almeno il doppio. La soluzione più ragionevole e consigliata è l’uso degli zaini a trolley.

Fino alla terza o quarta elementare questa tipologia di borsa si è abbastanza diffusa in questi anni, ma nelle fasce di età successive prevale ancora la discriminante moda su quella salute. Lo conferma anche il Moige, il movimento italiano genitori. In questo caso però la moda si può rivelare molto pericolosa per la schiena dei ragazzi. Il movimento rotatorio che si mette in atto per sollevare lo zaino da terra e metterlo sulle spalle può provocare lesioni e strappi alla schiena che spesso si traducono in rotture ossee microscopiche, invisibili anche agli esami radiografici.

Se proprio, però, non ci si vuole convertire alla causa delle rotelle, i fisioterapisti, suggeriscono di non caricarsi lo zaino a freddo, pochi minuti dopo il risveglio, e in ogni modo sconsigliano di farlo afferrandolo da terra con movimenti bruschi. Meglio appoggiarlo su un piano rialzato rispetto al pavimento. Questo consente di risparmiare microtraumi alla colonna vertebrale, particolarmente dannosi in un’età delicata come quella scolare.