Pubblicato in: Salute e pediatria

In Veneto sospesa l’obbligatorietà delle vaccinazioni

di webmaster 13 gennaio 2008

Dal 1° gennaio 2008 le vaccinazioni in Veneto sono diventate facoltative. Ogni genitore è libero di decidere se è giusto vaccinare o meno il proprio figlio, nato dopo il primo gennaio, contro epatite B, tetano, difterite e poliomielite. L’iniziativa, concordata con il Ministero della Salute in virtù dell’alta copertura raggiunta nella regione, è in linea con la programmazione europea che prevede il superamento dell’obbligatorietà in tutti i paesi dell’Unione entro il 2010. Questa decisione, effetto dell’autonomia concessa alle Regioni su questioni di salute pubblica tramite la devolution, ha sollevato un vespaio di polemiche creando due fronti opposti e contrapposti.

Molti medici e specialisti si dicono favorevoli a questa libertà, sostenendo come ci sia la maturità della popolazione per poter decidere cosa sia meglio per la salute dei propri figli. Chi invece è fortemente contrario cita una serie di rischi a cui si andrebbe incontro togliendo l’obbligatorietà di alcune vaccinazioni come la possibilità, sostenuta dai pediatri della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) del ritorno di malattie come pertosse o morbillo.

“La prevenzione a macchia di leopardo – spiega Alfredo Guarino, professore di pediatria all’Università Federico II di Napoli – comporta alti rischi. Pensiamo all’epidemia di morbillo del 2002, la più grave degli ultimi trent’anni: a Napoli, dove la copertura vaccinale era del 40 per cento, ci furono 30.000 casi, quattro morti e 30 encefaliti. Se non si vaccinano abbastanza bambini, la popolazione a rischio aumenta”.

Nel mirino anche la poca preparazione a livello informativo delle persone. “In diversi Paesi europei l’obbligo delle vaccinazioni è stato abolito da anni – chiarisce il professore Umberto Veronesi – e il tasso di vaccinazioni si è assestato intorno al 95 per cento, che è universalmente riconosciuta come soglia di sicurezza. È un fatto che, in questi Paesi, è stata prima realizzata un’intensa campagna informativa. In Italia no, e per questo io sarei prudente con le previsioni. La gente penserà: "Se non è obbligatorio, non è necessario". Credo che non siamo pronti alla libera scelta da un punto di vista culturale e organizzativo".

Per ora l’obbligatorietà della vaccinazione è solo sospesa, ma a breve potrebbe diventare definitiva ed altre regioni italiane come Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Trentino, seguire l’esempio del Veneto.

La situazione in Italia rimane, comunque, la solita di sempre con:

I vaccini obbligatori contro la difterite, l’epatite B, il tetano e la poliomielite

I vaccini facoltativi raccomandati dal Ministero della Salute contro l‘Haemophilus influenzae b (Hib), il morbillo, la parotite, la pertosse e la rosolia

I vaccini facoltativi contro l’influenza, il meningococco c, il pneumococco e la varicella.

 

E tu cosa ne pensi? Credi che l’eliminazione dell’obbligatorietà alla vaccinazione provocherà un aumento dei casi di infezione a queste malattie? o pensi, invece, che i genitori continueranno ugualmente a vaccinare i propri figli, come si è fatto sempre, e non cambierà nulla?

Sullo stesso argomento potresti leggere:

I commenti sono chiusi.