Pubblicato in: Salute e pediatria

Le vaccinazioni obbligatorie in Italia

di webmaster 13 gennaio 2008

I vaccini obbligatori sono quelli contro

DIFTERITE

La difterite è una grave malattia infettiva provocata dall’azione di una tossina (tossina difterica) prodotta da un batterio che si diffonde tramite la secrezione del naso e della gola. Di solito la difterite si manifesta con mal di gola accompagnato da placche bianche o grigio-verdi, tumefazione del collo, malessere generale. In seguito dà problemi respiratori anche molto gravi.

La tossina difterica, spandendosi tramite la circolazione sanguigna, può causare lesioni a carico del muscolo cardiaco con insufficienza cardiaca, lesioni renali, paralisi muscolari, fino a causare la morte del bambino colpito. I pazienti muoiono nel 5-10% dei casi ma spesso, in chi sopravvive, permangono danni a carico di cuore, reni e sistema nervoso.

Situazione in Italia e nel mondo

In Italia i casi di difterite si sono ridotti, fino a scomparire quasi del tutto alla fine degli anni ’70 (nel 1991 si è avuto l’ultimo caso in età pediatrica e negli adulti, invece, non si verificano casi dal 1996, ma la patologia è ancora esistente in Europa: le ultime epidemie si sono registrate in alcuni paesi dell’ex Unione Sovietica.

Il vaccino

Il vaccino prevede un ciclo primario che comprende tre dosi, al terzo, al quinto e al dodicesimo mese di vita. A questo seguono due richiami, uno a 5-6 anni ed il secondo tra gli 11 ed i 15 anni. A ciclo terminato la protezione è del 100%. L’immunità è assicurata dai richiami che, sia per i bambini sia per gli adulti, devono avere frequenza decennale. Il vaccino a combinazione pediatrica può essere associato all’antitetanica e all’antipertosse (trivalente), e, in alternativa, all’Haemophilus influenzae b, all’antipolio e all’antiepatite B (tetravalente), anche se il più usato rimane l’esavalente che li comprende tutti.

Effetti collaterali

Meno della metà dei bambini non ha nessun tipo di reazione, la maggior parte invece presenta reazioni lievi alla somministrazioni di vaccini esavalenti. La conseguenza più frequente è la febbre con il 30% dei casi. Le reazioni locali (dolore, rossore, gonfiore) colpiscono invece il 20% dei bambini

EPATITE B

L’epatite B è causata un virus (HBV) che si trasmette da una persona all’altra con il sangue infetto e con i fluidi corporei, quindi attraverso i rapporti sessuali, l’uso di iniezioni di droghe, lamette e utensili per piercing o tatuaggi non sterilizzati. Il virus può essere trasmesso ai neonati dalle madri malate. I sintomi della HBV possono essere mancanza di appetito, nausea, affaticamento, dolore alle articolazioni, in pratica sintomi simili a quelli dell’influenza. L’epatite però può provocare anche ittero (la pelle e la sclera oculare assumono la tipica colorazione giallognola). L’epatite B colpisce il fegato e può portare cirrosi e tumore dell’organo stesso. La maggior parte dei bambini che vengono infettati non mostrano sintomi o segni. Il 90% dei bambini che acquiscono l’infezione dalla loro madre e il 30-50% di quelli che si ammalano a 5 anni diventano portatori cronici. Negli adulti, invece, il rischio di infezione cronica è del6-10%.

Situazione in Italia e nel mondo

Grazie al vaccino dal 1991, nella fascia di età tra i zero e i 24 anni, si è ridotta l’incidenza della malattia a oltre l’80% dei casi. Nel quinquennio 1998/2002, in Italia sono stati segnalati 7.732 casi di epatite virale B, circa 50% in meno rispetto al precedente quinquennio

Il vaccino

I figli di una donna positiva alla HBV vengono vaccinati entro le prime 24 ore di vita con il vaccino esavalente che oltre a difendere dall’epatite B previene anche la poliomielite, la difterite, la pertosse, il tetano e le infezioni invasive da HIB, con altri tre richiami entro l’anno: al primo, al secondo e all’11esimo-12esimo mese di età. Gli altri bambini invece hanno tre appuntamenti: al terzo, al quinto e tra l’undicesimo e il dodicesimo mese di vita.

Effetti collaterali

Il 65% delle persone vaccinate contro l’epatite B non presenta alcun effetto collaterale. Questo si verifica anche in circa la metà dei bambini che ricevono i vaccini esavalenti. La maggior parte presenta reazioni lievi. Vedi ‘Effetti collaterali vaccino difterite’

TETANO

La causa del tetano è una tossina (tossina tetanica) prodotta da batteri che vivono nel suolo o nell’intestino degli animali. Il batterio può prenotare anche in piccole ferite causate, ad esempio, da una spina di rosa infetta. La malattia può essere mortale nel 20- 30% circa dei casi ma non è contagiosa. Il tetano si manifesta con febbre e contratture muscolari. Queste contrazioni, chiamate spasmi, possono provocare la lacerazione dei muscoli del viso e del resto del corpo e perfino provocare fratture ossee. Altri sintomi possono essere febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa e tachicardia. Le contrazioni possono ledere le corde vocali e i muscoli respiratori. La morte può avvenire a causa del blocco della respirazione. 

Situazione in Italia e nel resto del mondo

Non esistono casi di tetano sui bambini ma almeno cento all’anno fra gli adulti. Nei paesi in via di sviluppo invece il tetano colpisce le donne non vaccinate infettatesi durante il parto oppure i loro neonati per infezione del cordone ombelicale (tetano neonatale).

Il vaccino

Il vaccino antitetanico è costituito da anatossina tetanica che stimola la produzione di anticorpi protettivi (analogamente a quanto accade per l’anatossina difterica). La vaccinazione va fatta in tre momenti al terzo, al quinto e al dodicesimo mese di età. I richiami vengono fatti a 6 e a 14 anni. La protezione dura dieci anni ed è sicura al 100%.

Effetti collaterali

Vedi ‘Effetti collaterali difterite’ ed ‘Effetti collaterali Epatite B

 

POLIOMIELITE

La poliomielite dipende da tre tipi di virus intestinali che colpiscono le cellule nervose dei muscoli e si trasmette da uomo a uomo per via alimentare attraverso le feci e la saliva. Nel 95% dei casi le persone infette non manifestano alcun tipo di disturbo. Tra i sintomi però si annoverano mal di gola, febbre moderata, mal di testa, rigidità di collo e schiena (solo nel 1-2% dei casi) , nausea, vomito e forti dolori muscolari. Nell’1% dei casi, circa in uno ogni 1000 infezioni, si verifica una paralisi irreversibile. In alcuni casi i virus poliomielitici possono causare anche paralisi respiratorie rendendo così impraticabile la respirazione autonoma.

Situazione in Italia e nel resto del mondo

Prima dell’introduzione della vaccinazione antipolio, in Italia si verificavano ogni anno migliaia di casi di polioparalisi (nel 1958 furono più di 8.000 i casi di poliomelite) ai quali si associavano centinaia di decessi. L’ultimo caso risale al 1982. Nel resto d’Europa la polio è scomparsa solo dal 2002. Oggi la poliomielite è presente in Africa Centrale, India e Pakistan.

Il vaccino

Esistono due tipi di vaccino per la poliomielite: il vaccino IPV (vaccino antipolio inattivato o ucciso, di Salk) e il vaccino OPV (cioè vaccino antipolio orale vivo attenuato, il vaccino di Sabin). In Italia si utilizza quello di tipo Salk. Per immunizzare i nuovi nati si usa il vaccino esavalente che protegge anche da difterite, tetano, epatite virale B, pertosse ed infezioni invasive da HIB, quindi le somministrazioni sono le medesime: al terzo, quinto e 11esimo-12esimo mese di età. Contro la polio il vaccino più usato è l’esavalente (contro difterite, epatite B, tetano, pertosse, poliomielite, Hib) ma è disponibile anche quello combinato solo con difterite e tetano.

Effetti collaterali

Vedi effetti collaterali sopra esposti

Informazioni sulle Vaccinazioni facoltative in Italia

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